In Vanishing world, Sayaka Murata, l’autrice della Ragazza del convenience store (Edizioni e/o 2020), presenta una società distopica in cui i rapporti sessuali tra coniugi sono considerati incesto e quindi tabù. In questo mondo la riproduzione avviene solo tramite inseminazione artificiale, e l’intimità fisica tra uomini e donne è vista come una minaccia alla purezza sociale. La protagonista, Amane, è una giovane donna che cresce in una famiglia tradizionale, ma si ritrova a vivere in una società che rifiuta i contatti intimi. Nonostante la sempre meno rilevante importanza del rapporto sessuale, Amane è una bambina insolitamente ossessiva ed eccitata, e ha quella che considera la sua prima esperienza sessuale in quinta elementare con un ragazzo immortale di settemila anni di nome Lapis, che ha visto in tv. In questo mondo non è raro che gli umani s’innamorino di personaggi immaginari affascinanti (quello che Amane chiama “amore pulito”), anche se alcuni dei suoi amici li deridono come meri “beni di consumo per aiutare a elaborare il desiderio”. Eppure è raro consumare queste ossessioni come fa Amane e nessun altro sembra portarsi dietro una borsa di Prada piena di ricordi dei propri quaranta amanti. Vanishing world è un romanzo di speculative fiction che suggerisce che, nella nostra ansia di liberarci dai vincoli di una società piena di ipocrisie eteronormative arbitrarie, finiamo per crearci da soli nuove, mostruose carceri.
Thu-Huong Ha, Japan Times
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Questo articolo è uscito sul numero 1611 di Internazionale, a pagina 80. Compra questo numero | Abbonati