Kostiantyn Liberov, Libkos/Getty

Dopo i 20 morti causati il 4 aprile a Kryvyj Rih, la Russia ha lanciato un altro violento attacco contro l’Ucraina il 13 aprile. Due missili balistici hanno colpito la città di Sumy ( nella foto ), uccidendo 34 persone e ferendone più di 120. “Come quelli precedenti, il bombardamento di Sumy fa parte di una strategia militare che punta a terrorizzare i civili, spingendoli ad accettare le condizioni di Mosca per una tregua”, scrive Politico, aggiungendo che l’esercito russo ha affermato di avere preso di mira un raduno di soldati ucraini. In effetti il governatore della regione di Sumy aveva organizzato una cerimonia militare (motivo per cui è stato subito rimosso dal suo incarico), ma l’attacco russo ha colpito solo edifici civili e spazi aperti pieni di persone in occasione della domenica delle palme, usando missili con munizioni a grappolo. Di fronte a quest’ultima tragedia, scrive la Kleine Zeitung, a cui fanno eco molti giornali europei, “Donald Trump deve reagire e smettere di farsi prendere in giro da Putin”. Finora, però, la risposta sembra di segno opposto: il presidente statunitense si è rifiutato di condannare l’attacco ed è tornato ad accusare l’Ucraina di aver cominciato la guerra.

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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati