◆ Il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Europa, conferma il rapporto sullo stato del clima europeo pubblicato il 15 aprile dal servizio sul cambiamento climatico di Copernicus e dall’Organizzazione meteorologica mondiale. Secondo il documento il clima del continente è stato caratterizzato da un netto contrasto tra est e ovest. Mentre l’Europa orientale e sudorientale è stata colpita da una grave siccità e da lunghe ondate di caldo estremo, quella occidentale ha registrato precipitazioni eccezionali che hanno provocato le alluvioni più gravi dal 2013. Le tempeste e gli allagamenti hanno colpito almeno 413mila persone, provocando 335 vittime e danni per 18 miliardi di euro. Gran parte di questo bilancio è dovuto alla tempesta Boris, che ha investito l’Europa centrale a settembre, e alle piogge torrenziali che alla fine di ottobre hanno provocato almeno 232 morti nella regione di Valencia, in Spagna. Gli incendi, tra cui quelli che a settembre hanno distrutto circa 110mila ettari di vegetazione in Portogallo, hanno interessato un’area abitata da 42mila persone. I ghiacciai della Scandinavia e delle isole Svalbard hanno registrato la più forte perdita di massa di sempre. Il rapporto sottolinea che l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente al mondo, e che è necessario accelerare gli sforzi per aumentare la preparazione e la resilienza: quasi la metà delle città europee non dispone ancora di un piano di adattamento al cambiamento climatico.
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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati