I lavoratori delle biblioteche pubbliche del Regno Unito lanciano l’allarme: la pressione e le richieste per rimuovere certi titoli dagli scaffali è in aumento. Una tendenza che negli Stati Uniti è ormai preoccupante. “La situazione nel Regno Unito non è così grave”, afferma Louis Coiffait-Gunn, amministratore delegato del Chartered institute of library and information professionals. “Ma la censura esiste e cominciano a verificarsi alcui casi che non fanno ben sperare”. La preoccupazione è che i gruppi organizzati statunitensi che cercano d’imporre la censura su libri che affrontano tematiche legate alla comunità lgbt o a razzismo, etnia e giustizia sociale abbiano preso di mira le biblioteche britanniche a colpi di minacce e intimidazioni. Una delle difficoltà maggiori per chi vuole difendere la libera circolazione delle idee è fornire “prove solide” sulla diffusione della censura in un sistema davvero grande. “Il governo fatica a tenere il conto delle biblioteche e di chi ci lavora, figuriamoci se può controllare quali libri sono stati tolti dagli scaffali”. The Guardian
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Questo articolo è uscito sul numero 1610 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati