Freetown, 9 novembre (Sally Hayden, SOPA/LightRocket/Getty)

Sierra Leone Dall’8 al 10 novembre è stato osservato il lutto nazionale in ricordo delle vittime dell’esplosione di un camion cisterna a Freetown. Nell’incidente, avvenuto il 5 novembre, sono morte 131 persone (nella foto, i funerali) e altre 63 sono state ferite. Il bilancio è così grave perché dopo lo scontro del camion con un altro veicolo, molti si erano avvicinati per raccogliere il carburante che usciva dalla cisterna. Per gran parte dei sierraleonesi il prezzo di un litro di carburante equivale ai guadagni di una giornata di lavoro.

Niger L’8 novembre 26 bambini di età tra i cinque e i sei anni sono morti nell’incendio divampato in una scuola a Maradi. Le aule scolastiche erano costruite in legno e paglia, come quelle di altre 36mila scuole del paese.

Rdc-Uganda Il 9 novembre le Nazioni Unite hanno fatto sapere che undicimila persone sono scappate in Uganda per sfuggire a un’ondata di violenze nella provincia del Nord Kivu, dove l’esercito congolese ha accusato il movimento ribelle M23 di aver attaccato le sue posizioni a Chanzu e Runyonyi.

Sudafrica Alle elezioni amministrative del 1 novembre l’African national congress ha ottenuto il peggior risultato da quando è al potere, conquistando solo il 46 per cento dei voti.

Tunisia La confederazione sindacale Ugtt ha indetto uno sciopero generale il 10 novembre ad Agareb, nel centro del paese. Il giorno prima un uomo era morto durante una protesta contro la riapertura di una discarica. Secondo la famiglia era stato intossicato dai gas lacrimogeni.

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Questo articolo è uscito sul numero 1435 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati