Il 19 settembre i russi andranno alle urne per rinnovare la duma , la camera bassa del parlamento. Il risultato del voto non influirà troppo sul potere del presidente Vladimir Putin, ma le istituzioni sembrano preoccupate e hanno studiato una doppia strategia: repressione delle opposizioni e sussidi a pensionati, poliziotti e soldati. Per Russia unita, il partito di Putin, i sondaggi non sono rassicuranti, scrive l’economista Andrej Nečaev su** Eco di Mosca**, e così “lo stato ha deciso di salire sul ring”. Prima ha preso di mira l’informazione libera. Ma non è bastato. Così, per non doversi affidare esclusivamente ai brogli, ha approvato una serie di misure populiste per assicurarsi la vittoria.
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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati