◆ A luglio Germania, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo sono stati colpiti da piogge torrenziali. I fiumi Ahr, Erft e Mosa hanno rotto gli argini, invadendo terreni già saturi d’acqua. Le alluvioni hanno causato almeno 184 vittime in Germania e 38 in Belgio, e danneggiato case, ferrovie, strade e altre infrastrutture. Secondo uno studio preliminare del World weather attribution, la catastrofe è stata favorita dalla crisi climatica. I ricercatori non hanno potuto usare i dati relativi ai fiumi, perché le stazioni di misurazione sono state travolte dalla piena, e hanno quindi analizzato quelli relativi alla pioggia. È emerso che il riscaldamento globale, responsabile dell’aumento dell’intensità delle piogge del 3-19 per cento rispetto all’era preindustriale, avrebbe fatto aumentare la probabilità dell’evento da 1,2 a nove volte.
Gli allagamenti, scrive Nature, hanno colpito la Germania, un paese sviluppato e considerato poco vulnerabile agli effetti della crisi climatica, almeno rispetto ad altri paesi. Questo significa che non ci sono aree sicure, immuni agli eventi estremi. Lo studio sottolinea quanto sia difficile prevedere piogge eccezionali a livello locale. Ma almeno per quanto riguarda l’Europa occidentale, gli esperti concludono che la crisi climatica fa aumentare la loro probabilità e frequenza. Il servizio meteorologico tedesco Dwd prevede un aumento dell’intensità delle piogge soprattutto nelle aree più popolate, conclude la Frankfurter Allgemeine Zeitung.
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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati