Petit Tesson, Afp/Getty

“A giugno Malala Yusufzai ( nella foto ), intervistata da Vogue, ha creato scalpore mettendo in discussione la necessità del matrimonio”, scrive Eos, l’inserto domenicale di Dawn. Alcuni anziani conservatori hanno bollato le parole di Malala come il riflesso dei suoi valori “occidentalizzati” dalla sua educazione a Oxford. Per altri sono le dichiarazioni di una giovane donna ingenua; altri si sono chiesti perché abbia espresso pubblicamente un parere che molti tengono per sé. Certo è che Malala ha gettato una luce su un profondo cambiamento in corso nella società pachistana. Oggi per molte donne le priorità sono l’istruzione, il lavoro e l’indipendenza economica e spirituale. L’idea di un partner viene dopo, e spesso le ragazze rivendicano il diritto di scegliere chi sposare, invece che accettare un’unione combinata. “Le statistiche sono cambiate molto”, conferma il sociologo Arif Hasan. “Le donne tra i 15 e i 24 anni sposate sono passate dal 61 per cento nel 1961 al 17 per cento nel 2016. E nel 2020 i divorzi chiesti da donne sono aumentati del 700 per cento”. Come mai? Innanzitutto è cresciuta l’alfabetizzazione femminile, così come il numero di donne che lavorano. Anche i cosiddetti “omicidi d’onore”, però, sono aumentati. “I custodi del patriarcato cercano di fermare questi cambiamenti con la violenza”, dice Hasan.

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Questo articolo è uscito sul numero 1425 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati