Lilla Bölecz.Labrisz.hu

Tutto è cominciato con l’uscita di un libro per bambini,
Meseország mindenkié (Racconti per tutti, Labrisz) nel settembre 2020. Nei 17 racconti che compongono il libro, scritti da autori diversi, Cenerentola è un ragazzino omosessuale rom, Biancaneve è un maschiaccio e molti eroi sono trans o disabili. Nel parlamento ungherese la destra è inorridita e si è arrivati a discutere una legge per vietare tutti i contenuti che “mostrino l’omosessualità e i cambiamenti di genere ai minori”. Il testo, proposto dai parlamentari di Fidesz, il partito del premier Viktor Orbán, assimila l’omossessualità e la transessualità alla pedofilia e il suo obiettivo è rendere libri come Meseország mindenkié inaccessibili. Non solo: oltre all’editoria, la legge prende di mira l’arte in generale e la pubblicità. Senza considerare che classici di Rimbaud o di Shakespeare diventerebbero libri vietati. Intanto Meseország mindenkié si vende, e anche tanto. Ma il dibattito sulle questioni di genere dimostra i passi indietro fatti negli ultimi dieci anni dalla società ungherese. Le Monde

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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 93. Compra questo numero | Abbonati