Due studi recenti hanno aggiunto dei tasselli al complesso albero evolutivo umano. Nel sito di Nesher Ramla, in Israele, sono stati scoperti alcuni fossili appartenenti a una popolazione arcaica finora sconosciuta e probabilmente risalenti a 140-120mila anni fa, scrive Science. Potrebbero essere tracce fossili di neandertal diversi da quelli europei, oppure di una forma di Homo più arcaica, sopravvissuta fino a quel periodo, o ancora una mescolanza tra le due popolazioni. Dall’analisi del sito è emerso che l’ominide costruiva utensili in pietra, cacciava, accendeva il fuoco e cucinava. In Cina è stato invece analizzato il cranio quasi completo di un ominide dalle caratteristiche sorprendenti, scoperto negli anni trenta del novecento vicino ad Harbin e risalente a circa 150mila anni fa. Il fossile è stato attribuito a una nuova specie, l’Homo longi, scrive The Innovation. Ma più che una nuova specie potrebbe trattarsi del primo cranio quasi completo di denisova, un ominide arcaico di cui sono state trovate tracce di dna in una grotta in Siberia. Ulteriori analisi, anche genetiche, potrebbero aiutare a ricostruire i rapporti tra i diversi gruppi di ominidi. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1416 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati