Si è svolto il 12 giugno il terzo e ultimo dibattito in tv tra i sette candidati alla presidenza iraniana che si sfidano per succedere ad Hassan Rohani il 18 giugno. I sette uomini – cinque ultraconservatori e due riformatori – si sono scontrati soprattutto sull’accordo del 2015 sul nucleare e sulle sanzioni statunitensi, scrive l’agenzia Tasnim. Il favorito è il capo dell’autorità giudiziaria, l’ultraconservatore Ebrahim Raisi. Sempre il 12 giugno si è aperto a Vienna il sesto round di negoziati per ripristinare l’accordo sul nucleare, con Stati Uniti e Iran che continuano a non incontrarsi direttamente.

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Questo articolo è uscito sul numero 1414 di Internazionale, a pagina 22. Compra questo numero | Abbonati