Hayes, Regno Unito (Nick Carey, Reuters/Contrasto)

Sta succedendo qualcosa di molto strano nel mercato delle auto usate, scrive il Financial Times. In tutto il mondo – dagli Stati Uniti al Regno Unito fino alla Germania – i rivenditori all’improvviso non riescono a trovare nuovi modelli da offrire. Auto Trader, il più grande rivenditore britannico di auto usate, ha addirittura lanciato un seminario online intitolato “Come rifornire il magazzino quando c’è carenza”. Da qualche settimana crescono i segnali di una forte riduzione dell’offerta, osserva il quotidiano finanziario. Ma cosa sta succedendo? È l’effetto di un ritorno dell’inflazione o un assestamento del mercato in vista della fine della pandemia? Alcuni danno la colpa alla carenza globale di semiconduttori, che sta penalizzando in modo particolare le case automobilistiche, costrette in molti casi a bloccare la produzione. Ad aprile, per esempio, la Ford ha dichiarato che quest’anno fabbricherà 1,1 milioni di veicoli in meno. Quindi se poche auto nuove stanno arrivando sul mercato, è probabile che molti automobilisti abbiano deciso di tenersi quelle che hanno. Ma ci sono altri fattori da considerare. In Europa sono state introdotte norme che impongono l’uso di motori più ecologici: sono un incentivo a cambiare auto, ma la difficoltà di procurarsi vetture più moderne, oltre a frenare la svolta ecologica, sta rallentando anche la vendita delle auto vecchie. Infine, non bisogna trascurare il fatto che molte auto usate provengono dalle flotte delle aziende di autonoleggio, che ora non riescono a rinnovare il parco auto. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1411 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati