Il ritmo lavorativo del cantautore britannico Paul Weller (quattro album in quattro anni) non sarebbe straordinario in sé, se non fosse per il fatto che la qualità di ogni cosa che fa rimane altissima. Fat pop (volume I), concepito e realizzato durante il lockdown, conferma la bravura di Weller nel realizzare frizzanti pezzi pop, trascinanti inni soul e strani ibridi tra dub ed elettronica. Il brano di apertura, Cosmic fringes, è un attacco decisamente post-punk che fa da contraltare a Fat pop, con il suo lunatico dub-funk. Shades of blue, True e Failed sono delle perle old school e That pleasure è una sorpresa disco tutta da ballare. E in Fat pop (volume 1) c’è molto altro: a questo punto aspettiamo davvero con ansia il volume due per l’anno prossimo. Pat Gilbert,Mojo
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Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati