◆ Per combattere la crisi climatica è molto importante calcolare meglio le emissioni di gas serra. La somma delle emissioni nette di ogni paese, infatti, non corrisponde al valore globale stimato usando modelli indipendenti. Secondo una ricerca pubblicata su Nature Climate Change, la discrepanza ammonta a circa 5,5 gigatonnellate di anidride carbonica all’anno, ed è così ampia da rischiare di compromettere il monitoraggio dei tagli alle emissioni, previsto il prossimo anno. Le emissioni nette sono calcolate sottraendo dalle emissioni di gas serra, dovute all’uso dei combustibili fossili e ad altri fattori, l’anidride carbonica assorbita dall’atmosfera, per esempio grazie agli alberi. Paesi con molte foreste, come Brasile, Canada, Russia e Stati Uniti, hanno un vantaggio rispetto agli altri.

Secondo Giacomo Grassi, autore principale dello studio, intervistato dal Washington Post, il problema dipende dai diversi metodi di calcolo. L’imprecisione dei dati si riflette anche sul mercato dei crediti di carbonio, cioè la possibilità di compensare le emissioni impegnandosi nel rimboschimento e in altre misure di tutela ambientale. Secondo Technology Review, la California ha sovrastimato la capacità delle sue foreste di assorbire l’anidride carbonica e ha messo a disposizione crediti eccessivi. L’errore sarebbe dovuto alla presenza nello stato di tipi molto diversi di foreste. Il ruolo delle foreste è difficile da valutare, conclude Nature Climate Change.

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Questo articolo è uscito sul numero 1409 di Internazionale, a pagina 126. Compra questo numero | Abbonati