Kansanshi, Zambia. Una miniera di rame (Satellite image 2019 Maxar Technologies, Getty)

Il 29 aprile, per la prima volta in dieci anni, il rame ha raggiunto il prezzo di diecimila dollari alla tonnellata. Un anno fa la quotazione del metallo era di 4.300 dollari. Gli analisti, scrive Jeune Afrique, sostengono che ormai sia “il nuovo petrolio”. All’inizio di aprile la banca d’affari statunitense Goldman Sachs ha pubblicato uno studio in cui ribadisce che questo metallo è indispensabile per la transizione energetica, visto che è un componente essenziale degli impianti solari ed eolici, delle auto elettriche e degli edifici ad alta efficienza energetica. L’istituto prevede che il suo prezzo salirà a undicimila dollari alla tonnellata tra un anno e arriverà a quindicimila dollari nel 2025. Secondo Anton Löf, esperto di metalli della Rmg Consulting, la cintura africana del rame, a cavallo tra la Repubblica Democratica del Congo e lo Zambia, sarà la principale area a beneficiare della crescita, soprattutto perché dispone anche di grandi riserve di cobalto, altro materiale fondamentale per la transizione energetica. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale, a pagina 108. Compra questo numero | Abbonati