Il 27 aprile il governo ha diffuso i primi dati sul censimento, che negli Stati Uniti si svolge ogni dieci anni. “Ne vengono fuori due tendenze importanti”, scrive l’Associated Press. “La prima segnala un problema demografico: il tasso di crescita della popolazione (7,4 per cento rispetto al censimento precedente), è il più basso degli ultimi novant’anni. Un dato che si spiega soprattutto con la crisi economica del 2008, che ha colpito in particolare i giovani adulti, facendo precipitare il tasso di natalità”. La seconda tendenza riguarda le migrazioni interne: come succede da decenni la popolazione continua a spostarsi dagli stati del nordest e del midwest verso quelli del sud, in particolare in Texas, Florida e North Carolina.
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Questo articolo è uscito sul numero 1407 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati