“Secondo la Fenergo, un’azienda che sviluppa software per il controllo degli obblighi legali, nel 2020 in tutto il mondo le banche hanno ricevuto multe per 10,4 miliardi di dollari per aver violato le norme sul riciclaggio di denaro, l’80 per cento in più rispetto al 2019”, scrive l’Economist. “Le banche restano il tallone d’Achille nella lotta globale al riciclaggio, nonostante le numerose norme approvate per rendere gli istituti di credito dei soldati in prima linea di questa guerra”. Tuttavia, aggiunge il settimanale, un esame della situazione più attento evidenzia che il sistema contro il riciclaggio ha gravi problemi strutturali, “in larga parte dovuti al fatto che i governi hanno affidato al settore privato gran parte dei compiti che erano di loro competenza”. Eppure, uno studio dell’esperto di reati finanziari Ronald Pol stima che i costi sostenuti ogni anno dalle banche e dalle aziende per controllare il rispetto degli obblighi di legge sono cento volte superiori ai capitali riciclati sequestrati. Queste attività sono ormai una parte consistente del bilancio delle banche e hanno dato vita ad ampi apparati burocratici: “Non è raro che grandi banche come l’Hsbc o la JpMorgan Chase abbiano fra i tremila e i cinquemila specialisti che lavorano sui reati finanziari e più di ventimila persone che si occupano dei rischi e degli obblighi legali”. Intanto i numeri dicono che la guerra al riciclaggio va male: secondo il Global threat assessment, nel 2018 sono stati commessi reati finanziari per 5.800 miliardi di dollari. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati