Com’è nato il Brasile? I libri ci dicono che gli esploratori portoghesi attraccarono sulle coste dell’attuale stato di Bahia a metà del 1500 e, dopo una serie di eventi raccontati da chi ha vinto, oggi il paese si dichiara una nazione. C’è un gruppo che non ha quasi mai avuto una posizione privilegiata nella storia brasiliana: i nativi. Nel 1986 un bambino indigeno fu trovato per le strade di Manaus, la capitale dello stato di Amazonas. Senza documenti né nome, fu mandato in un orfanotrofio, finché una coppia italiana non lo adottò per portarlo in Europa. Il bambino prese un nome, Davide De Merra, e si trasferì a Savona con la nuova famiglia. Ha studiato a Milano ed è diventato un musicista con il nome di Nelson D. Indigeno, brasiliano, europeo, oggi vive a São Paulo e mescola la lingua nativa con beat sorprendenti. Finora ha alle spalle dieci singoli, un album e diverse esperienze come produttore di altri artisti. “Sono cresciuto in Italia, ed è lì che è cominciata la mia formazione musicale. Da adolescente ho lavorato come dj e tecnico del suono in una discoteca della mia città. Ascoltavo molta elettronica britannica come Chemical Brothers, Tricky, Prodigy e Asian Dub Foundation, ma anche rock e hip hop. Poi ho cominciato a scrivere i miei brani”, racconta Nelson D. E aggiunge: “la mia lingua madre non è né il gneéngatù né il portoghese, ma l’italiano. Con la mia arte voglio mostrare che l’identità è qualcosa di più complesso”. Salomão Augusto, Sounds and Colours

Nelson D (dr)

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Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati