Il governo giapponese ha approvato il piano di sversamento nel Pacifico di 1,25 milioni di tonnellate di acqua radioattiva processata usata per raffreddare i reattori della centrale nucleare di Fukushima . Il piano, annunciato nel 2019, ha l’approvazione dell’Aiea, l’agenzia internazionale per l’energia atomica. Nel 2020 un comitato indipendente di esperti e gruppi civici aveva concluso che lo sversamento in mare e la vaporizzazione sono le uniche opzioni per smaltire l’acqua, scrive Science. Lo sversamento comincerà nel 2022, durerà quarant’anni e avverrà in diversi punti lontano dalla costa. Nonostante le rassicurazioni degli esperti sui rischi per l’ambiente e la salute delle persone, gli abitanti della zona sono preoccupati. Per l’industria ittica locale, che si era ripresa dopo il disastro del 2011, sarà un duro colpo. “Il governo deve riconquistare la fiducia dei cittadini prima di procedere”, scrive il Mainichi Shimbun. Cina e Corea del Sud hanno protestato contro il piano.
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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 28. Compra questo numero | Abbonati