“Sembra che qualcosa stia cambiando nel rapporto che gli statunitensi hanno con la religione”, scrive Axios. Le persone che dichiarano di appartenere a una chiesa sono il 47 per cento, il 20 per cento in meno rispetto a vent’anni fa. Questa dinamica è dovuta in parte a un fattore generazionale: da sempre gli anziani vanno in chiesa più dei giovani. E la spaccatura si è accentuata con la generazione z, cioè le persone nate tra la metà degli anni novanta e il 2010. Ma l’allontanamento dalla religione sembra essere anche una reazione alla crescita dell’estremismo religioso, soprattutto dei culti evangelici. Oggi molti statunitensi associano la religione al conservatorismo politico, e le notizie che arrivano dagli stati più conservatori fanno pensare che abbiano ragione. “In almeno trenta stati nei parlamenti controllati dai repubblicani sono stati introdotti disegni di legge per escludere le bambine e le ragazze transgender dalle competizioni sportive nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e nelle università”, scrive il Los Angeles Times. In quattro stati – Mississippi, Tennessee, Arkansas e South Dakota – le proposte sono passate. In Louisiana, Arkansas e Florida i repubblicani hanno anche approvato leggi che ostacolano il diritto all’aborto, rendono più difficili le adozioni e impongono simboli religiosi nelle scuole.

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Questo articolo è uscito sul numero 1405 di Internazionale, a pagina 27. Compra questo numero | Abbonati