Il trauma collettivo di Mazara del Vallo
◆ Mi ha commosso leggere l’articolo di Stefania D’Ignoti sul dramma psicologico che vivono i pescatori di Mazara del Vallo (Internazionale 1402). Da giovane siciliano so cosa si prova a vivere in una regione che mescola all’identità nazionale italiana un complesso insieme di elementi culturali unici. Essere siciliani è difficile perché queste peculiarità non rientrano nell’interesse delle istituzioni e creano nei giovani la sensazione che dedicare la propria vita alla difesa di tradizioni come quella della pesca al gambero rosso sia inutile e pericoloso. Rischiamo di perdere un patrimonio prezioso.
Marcello Guardo
Felicità
◆ L’editoriale di Giovanni De Mauro dell’ultimo numero (Internazionale n. 1402) mi ha ricordato di Tello l’ateniese, che nelle Storie di Erodoto viene considerato l’uomo più felice del mondo (in un dialogo tra il saggio Solone e il ricchissimo Creso, convinto a torto che le sue ricchezze gli garantissero quel primato). Il pur modesto Tello visse in tempi prosperi per la sua città, ebbe figli “belli e buoni” e nipoti che gli sopravvissero, morì servendo la sua comunità, guadagnandosene il rispetto. Già due millenni e mezzo fa la felicità stava, per usare le parole dell’editoriale, “nell’essere testimoni di un’epoca e responsabili di un destino collettivo”.
Gionata Cavallini
L’Italia un anno dopo i primi lockdown
◆ L’articolo sull’Italia a un anno dalla pandemia (Internazionale 1398) è una sorta di resa dei conti. Mi ha colpita in particolare la frase “abbiamo imparato a fare la fila”. Improvvisamente noi italiani ci eravamo riscoperti obbedienti e ligi alle regole, noi che per antonomasia ci accapigliamo al bancone di un bar per chiedere un caffè macchiato caldo o freddo, al vetro, ristretto o lungo; ci eravamo stretti in un abbraccio collettivo ritrovando la solidarietà e le attività di volontariato. Avevamo preso a darci appuntamento sui balconi e a salutarci da lontano. Mi sono chiesta spesso cosa sarebbe rimasto di questa sospensione dei rituali “italici”. La risposta oggi la trovo nelle saracinesche abbassate, nei luoghi della cultura che non ritroverò, nella faccia di un’Italia stanca e tristemente sobria. Ci sarà da ricostruire con oculatezza, in attesa magari di riprendere a gesticolare al bancone di un bar.
Elisabetta Bartucca
Errata corrige
◆ Nel grafico a pagina 49 di Internazionale 1402 i dati sono 34,2 per il 2010 e 48 per il 2011. A pagina 88, 13,4 miliardi di dollari sono circa 11,3 miliardi di euro, e gli artisti Drake e The Weeknd sono canadesi. A pagina 41 di Internazionale 1399, Wei-Jun Jean Yeung è una ricercatrice.
Errori da segnalare?
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1403 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati