“Mentre non si può dimostrare che sia stata complice, la Francia ha delle responsabilità schiaccianti nel genocidio ruandese, soprattutto perché è stata cieca al momento della sua preparazione”. La commissione guidata dallo storico Vincent Duclert ha consegnato il 26 marzo al presidente Emmanuel Macron un rapporto che fa luce sul ruolo svolto da Parigi in Ruanda tra il 1990 e il 1994 . Jeune Afrique fa notare che il rapporto è stato redatto da storici, non da esperti di diritto, ma offre accesso a documenti “a partire dai quali sarà possibile lavorare sulla questione da una prospettiva giuridica”. Il governo di Kigali ha parlato di un “passo importante verso una comprensione comune del genocidio”. Invece, scrive il quotidiano ruandese New Times, le associazioni dei sopravvissuti sostengono che il rapporto non sottolinei a sufficienza le responsabilità dell’allora presidente François Mitterrand, ricordando che in Francia vivono ancora oggi 47 persone ricercate per il genocidio del 1994.
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Questo articolo è uscito sul numero 1403 di Internazionale, a pagina 24. Compra questo numero | Abbonati