Il 21 marzo i congolesi sono stati chiamati alle urne per le elezioni presidenziali, boicottate da una parte dell’opposizione. Il capo dello stato uscente Denis Sassou Nguesso è stato rieletto con l’88 per cento dei voti. “Sassou Nguesso governa da 37 anni, e intende restare al potere a tutti i costi , anche usando la forza se necessario”, commenta la giornalista congolese Sadio Kante-Morel alla radio Deutsche Welle, spiegando che nel 2015 il presidente ha fatto approvare una riforma costituzionale che gli ha permesso di presentarsi nuovamente alle elezioni. Il principale candidato dell’opposizione, Guy-Brice Parfait Kolélas, è morto di covid-19 il giorno del voto, mentre era in volo verso la Francia, dove stava andando per farsi curare. **Jeune Afrique ** ricorda che in campagna elettorale le critiche più aspre contro Sassou Nguesso non sono arrivate dagli oppositori, ma dai vescovi, che si sono presentati come un “contropotere morale” e hanno invocato “l’alternanza politica”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1402 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati