Cinquant’anni fa la Svizzera cominciò ad attirare ricchi stranieri offrendo grandi vantaggi fiscali. L’operazione ebbe successo, visto che da allora molti milionari hanno spostato i loro risparmi nel paese. Con il passare del tempo, però, “il turismo fiscale” della Svizzera è stato sempre più spesso criticato e attaccato, scrive la Neue Zürcher Zeitung, e oggi sembra essere in calo: secondo uno studio degli economisti Kurt Schmidheiny e Marcus Roller, infatti, per la prima volta da decenni in Svizzera i ricchi hanno cominciato a pagare tasse più alte. Dietro questa svolta ci sono le difficoltà finanziarie dei cantoni, che a furia di offrire sconti fiscali si sono ritrovati con pesanti passivi nei bilanci. L’altra novità è che oggi i ricchi non cercano semplicemente un fisco più accomodante, ma accettano di pagare tasse più alte in cambio di un’elevata qualità della vita. Un immobiliarista specializzato in case di lusso spiega che mentre in passato i ricchi sceglievano la Svizzera per le tasse, ma ci vivevano poco, oggi un comportamento simile non è più tollerato dai cittadini. La svolta è evidente anche nelle scelte di Roger Federer (nella foto). Il campione svizzero di tennis ha comprato una tenuta nel piccolo comune di Rapperswil, nel cantone di San Gallo, e poi uno chalet a Valbella, nel cantone dei Grigioni. “Sono posti che non hanno l’aura mondana di località come St. Moritz né sono paradisi fiscali. Ma offrono un ambiente in cui si può vivere molto bene”, conclude il quotidiano. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1401 di Internazionale, a pagina 109. Compra questo numero | Abbonati