Protesta antirazzista a New York, il 21 febbraio (Dia Dipasupil, Getty)

“Lo scorso fine settimana centinaia di statunitensi di origine asiatica hanno protestato a New York, a Los Angeles e in altre città contro la violenza e i crimini d’odio nei confronti delle loro comunità”, scrive il Washington Post. Dopo l’inizio della pandemia gli attacchi contro le persone di origine asiatica sono aumentati in tutto il paese, spesso alimentati dalle espressioni xenofobe (come “la piaga cinese” e “kung flu”) usate dall’ex presidente Donald Trump. A gennaio Vicha Ratanapakdee, un uomo di 84 anni emigrato dalla Thailandia, è stato aggredito e ucciso a San Francisco. Qualche settimana dopo un anziano è stato aggredito a Oakland. Dopo essersi insediato alla Casa Bianca, Joe Biden ha firmato un decreto che vieta ai funzionari del governo di usare espressioni razziste. Ma, secondo i leader della comunità cinese, gli attacchi delle ultime settimane dimostrano che per affrontare la minaccia servono provvedimenti più concreti. ◆

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1398 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati