Tra il 2017 e il 2019, il fotografo Massimo Siragusa ha esplorato le periferie di Roma scattando migliaia di immagini. A differenza dei suoi lavori precedenti (come Teatro d’Italia e Cities), in cui i colori erano desaturati e delicati, in questo, intitolato semplicemente Roma, ha scelto di mostrare il colore naturale del paesaggio che si trovava davanti. Ha voluto ritrarre così una parte della città quasi inedita, lontana dall’iconografia che tutti conoscono. Un’area sterminata ai confini del centro, in cui case, cancelli, segnali stradali, cartelli pubblicitari, auto, riproduzioni di statue e giostre sono mescolati insieme, dando vita a un insieme cao­tico. A volte ci sono alberi o piante, ma non ci sono mai persone.

“Ho scattato la domenica, quando le strade sono quasi vuote. È un paesaggio che sembra anticipare quello della pandemia di oggi. Credo che questi elementi sovrapposti in maniera anarchica possano raccontare la relazione tra il paesaggio e l’uso che ne fa chi lo abita”, dice Siragusa.

Il fotografo ha scelto di sviluppare il progetto in modo imparziale, senza giudizio: “Il suo è uno sguardo rispettoso, che mantiene una volontà documentaria, registra e lascia che sia l’accumularsi delle forme e dei colori a raccontare una storia che lui non ha costruito, ma solo raccolto, lasciando allo spettatore la possibilità di farsi un’opinione”, scrive Giovanna Calvenzi nell’introduzione del libro in cui sono state raccolte le immagini. “Il volume segue un ritmo bulimico, in cui le periferie s’inseguono diverse e uguali, sono i margini di una metropoli che può espandersi o implodere, che si è sviluppata incurante dei vincoli o dei suggerimenti di una qualsiasi legge urbanistica”.

Via Carlo della Rocca, Torpignattara, aprile 2017

Guardando le foto una dopo l’altra si prova quasi un senso di affanno per la presenza ossessiva di dettagli: “È come se avessi fatto questo lavoro in apnea. La foto dell’albero con i fiori rosa che ho scattato a Torpignattara, nella parte est di Roma, è forse l’unica in cui ho preso fiato. Anche se non era una giornata di sole, si vedono almeno il cielo e le nuvole”. ◆

Via di Vermicino, aprile 2017
Via di Boccea, ottobre 2016 
Via di Boccea, ottobre 2016 
Via Casilina, maggio 2016 
Parco Giordano Sangalli, Torpignattara, aprile 2017
Via di Boccea, ottobre 2016 

è un fotografo italiano. È nato a Catania e vive a Roma da trent’anni. Le foto della serie Roma sono state pubblicate in un libro (Postcart 2020) e sono esposte al Museo di Roma in Trastevere fino al 14 marzo 2021. Il libro e la mostra sono stati curati da Giovanna Calvenzi.

massimo siragusa è un fotografo italiano. È nato a Catania e vive a Roma da trent’anni. Le foto della serie Roma sono state pubblicate in un libro (Postcart 2020) e sono esposte al Museo di Roma in Trastevere fino al 14 marzo 2021. Il libro e la mostra sono stati curati da Giovanna Calvenzi.

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Questo articolo è uscito sul numero 1396 di Internazionale, a pagina 62. Compra questo numero | Abbonati