◆ Tra il 1994 e il 2017 il pianeta ha perso 28mila miliardi di tonnellate di ghiaccio. Secondo Thomas Slater, responsabile dell’équipe che ha effettuato lo studio, in tutte le regioni esaminate si è ridotta notevolmente la quantità di ghiaccio. La banchisa artica ha perso quasi ottomila miliardi di tonnellate e il ghiaccio marino antartico più di seimila miliardi di tonnellate, come anche i ghiacciai montani. Altre forti perdite si sono registrate in Groenlandia e sul continente antartico. I ricercatori, scrive la rivista The Cryosphere, hanno fatto il punto della situazione usando dati satellitari, soprattutto per le aree più remote, e dati raccolti localmente per le zone più accessibili, come quelle montuose.

L’analisi conferma che lo scioglimento sta accelerando: dagli anni novanta è aumentato del 57 per cento. Lo scioglimento dei ghiacci sulla terraferma ha causato un innalzamento del mare di circa 35 millimetri, che preoccupa le comunità che vivono lungo le coste. La perdita di ghiaccio marino non contribuisce all’aumento del livello del mare, ma riduce la capacità di riflettere i raggi solari, rafforzando la tendenza al riscaldamento del pianeta, e ha conseguenze negative sugli ecosistemi marini. La perdita dei ghiacciai montani è un serio problema per le popolazioni che vivono a valle e che li usano come riserve d’acqua. Secondo gli autori, la perdita di ghiaccio ad alta quota può dipendere in parte dalla variabilità climatica naturale, ma è chiaramente legata alla crisi climatica.

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Questo articolo è uscito sul numero 1395 di Internazionale, a pagina 96. Compra questo numero | Abbonati