◆ Negli ultimi vent’anni nel dibattito sulla crisi climatica ci si è soffermati spesso sull’espansione della classe media in paesi molto popolosi come Cina e India. Tuttavia, secondo l’ong Oxfam America, non bisogna sottovalutare il contributo alla crisi dato dalla parte più ricca della popolazione.
Secondo il rapporto Confronting carbon inequality, tra il 1990 e il 2015 l’umanità ha emesso 722 gigatonnellate di gas serra nell’atmosfera, una cifra di poco inferiore a quella del periodo dal 1850 al 1989. Circa metà delle emissioni globali del periodo più recente è dovuta ai consumi del 10 per cento più ricco della popolazione mondiale (630 milioni di persone). Si tratta soprattutto di cittadini degli Stati Uniti, dell’Unione europea, della Cina e dell’India con un reddito netto di almeno 38mila dollari all’anno. L’1 per cento più ricco della popolazione mondiale, circa 63 milioni di persone, è invece responsabile del 15 per cento delle emissioni. Queste persone hanno un reddito netto di almeno 109mila dollari all’anno e vivono soprattutto negli Stati Uniti, in Medio Oriente e in Cina. La classe media, composta da due miliardi e mezzo di persone, è responsabile di circa il 40 per cento delle emissioni, mentre la metà più povera della popolazione del 7 per cento delle emissioni. Secondo Oxfam America, il trasporto aereo fa aumentare di molto le emissioni dei più ricchi. Potrebbe essere utile, quindi, introdurre una tassa sull’uso degli aerei privati.
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Questo articolo è uscito sul numero 1377 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati