Il 26 novembre un gruppo per la difesa dei diritti degli utenti di internet ha annunciato di aver presentato un ricorso presso l’alta corte d’Australia per bloccare l’entrata in vigore di un divieto d’accesso ai social network per i minori di 16 anni.
A partire dal 10 dicembre TikTok, Instagram, Snapchat e Facebook dovranno escludere dalle loro piattaforme tutti gli utenti di età inferiore ai 16 anni. In caso di violazioni rischiano multe fino a 49,5 milioni di dollari australiani (quasi 28 milioni di euro).
Secondo il Digital freedom project, che si definisce “una rete di australiani preoccupati per le crescenti intrusioni del governo nello spazio digitale”, la legge, approvata dal parlamento nel novembre 2024, limita in modo illegittimo la libertà d’espressione garantita dalla costituzione australiana.
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“Il divieto costituisce una violazione diretta del diritto dei giovani alla libertà di comunicazione”, ha affermato il gruppo in un comunicato.
Il gruppo ha precisato che nel ricorso sono coinvolti anche due ragazzi di 15 anni, in rappresentanza di centinaia di migliaia di persone che saranno escluse dai principali social network.
“Non ci faremo intimidire dai ricorsi, dalle minacce e dalle pressioni delle aziende tecnologiche”, ha dichiarato il 26 novembre in parlamento la ministra delle comunicazioni Anika Wells.
Nel novembre 2024 il primo ministro Anthony Albanese aveva affermato che “i social network sottopongono i ragazzi a una forte pressione sociale, generando ansia, e costituiscono un’opportunità per i truffatori e, peggio ancora, per i predatori sessuali”.
L’Australia ha circa 350mila utenti di Instagram e 150mila di Facebook di età compresa tra i 13 e i 15 anni, secondo i dati del governo.
Alcuni esperti temono però che la legge australiana avrà un valore soprattutto simbolico, a causa delle difficoltà di applicare il divieto da un punto di vista tecnico.
Il caso australiano è seguito con attenzione anche nel resto del mondo, dato che molti paesi stanno valutando la possibilità di limitare l’accesso dei ragazzi ai social network.