Il 20 novembre il presidente statunitense Donald Trump ha invocato la pena di morte per sei parlamentari del Partito democratico che avevano invitato i militari e gli agenti dei servizi di sicurezza a disubbidire a “ordini illegali”.

“COMPORTAMENTO SEDIZIOSO, punibile con la PENA DI MORTE!”, ha dichiarato Trump sul suo social network Truth Social.

In precedenza Trump aveva definito i sei parlamentari democratici dei “traditori”.

“Parole indegne”, ha reagito il Partito democratico sul social network X.

Il presidente è accusato dall’opposizione di ricorrere illecitamente all’esercito, e in particolare alla guardia nazionale, per operazioni di mantenimento dell’ordine all’interno degli Stati Uniti e di lotta al narcotraffico all’estero.

Il 18 novembre sei eletti democratici alla camera dei rappresentanti e al senato, che in passato hanno prestato servizio nell’esercito o nei servizi di sicurezza, avevano pubblicato su X un video in cui si rivolgevano direttamente ai militari e agli agenti dei servizi di sicurezza. “Potete rifiutarvi di eseguire gli ordini illegali”, avevano affermato.

“Tutti gli ordini impartiti dal comandante in capo (il presidente degli Stati Uniti, ndr) attraverso la catena di comando, e in particolare il dipartimento della guerra, sono legali”, ha assicurato il 20 novembre la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.

“No”, ha risposto a una giornalista che le chiedeva se il presidente volesse mettere a morte i parlamentari democratici.

In un comunicato pubblicato il 20 novembre in risposta ai messaggi di Trump, i sei eletti democratici, tra cui il senatore Mark Kelly, ex marine e astronauta della Nasa, e la senatrice Elissa Slotkin, ex agente della Cia, hanno invitato gli statunitensi a “unirsi per condannare le parole del presidente, che rischiano di alimentare la violenza politica”.

Nella notte tra il 19 e il 20 novembre Trump aveva condiviso il post di un utente su Truth Social, che affermava: “Impiccateli”.

“Trump sta accendendo un fiammifero in uno scenario politico già imbevuto di combustibile”, ha dichiarato Chuck Schumer, leader della minoranza democratica al senato.

Negli ultimi mesi Trump ha ordinato l’invio della guardia nazionale in varie città amministrate dal Partito democratico, tra cui Los Angeles e Washington, ignorando il parere conrario delle autorità locali.

Più di recente gli Stati Uniti hanno anche condotto una ventina di attacchi contro presunte imbarcazioni di narcotrafficanti nel mar dei Caraibi e nell’oceano Pacifico, uccidendo almeno 83 persone.

Il 10 novembre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, aveva messo in dubbio la legalità di questi attacchi, citando “forti indizi che si tratti di esecuzioni extragiudiziali”.