Il 4 novembre Rob Jetten, vincitore delle elezioni legislative anticipate del 29 ottobre, ha compiuto il primo passo verso la formazione di un governo, nominando un negoziatore per mediare tra i partiti.
Il partito centrista filoeuropeo D66, guidato da Jetten, 38 anni, aveva vinto a sorpresa le elezioni, sconfiggendo di stretta misura il Partito della libertà (Pvv, estrema destra) di Geert Wilders.
Questa vittoria, ottenuta per meno di 30mila voti, dovrebbe permettere a Jetten di diventare il premier più giovane e il primo apertamente gay nella storia della quinta economia dell’Unione europea.
Il 4 novembre Wilders ha riconosciuto la sconfitta, dopo che nei giorni precedenti aveva più volte denunciato presunte irregolarità.
Jetten dovrà ora formare una coalizione di governo, un compito sempre difficile nei Paesi Bassi a causa della frammentazione del sistema politico.
Per raggiungere la maggioranza assoluta (almeno 76 seggi sui 150 del parlamento), l’ipotesi più praticabile è un’ampia coalizione che comprenda quattro partiti: il D66 (26 seggi), il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd, centrodestra, 22 seggi), i cristianodemocratici del Cda (centrodestra, 18 seggi) e l’alleanza di sinistra Verdi/laburisti (20 seggi).
Tuttavia, convincere il Vvd e i Verdi/laburisti a lavorare insieme non sarà facile.
La leader del Vvd, Dilan Yeşilgöz-Zegerius, ha dichiarato alla stampa che non c’è “alcuna possibilità” che i due partiti possano collaborare.
Jetten ha nominato Wouter Koolmees, attuale direttore dell’azienda statale delle ferrovie Ns, e in precedenza ministro degli affari sociali e del lavoro, come negoziatore tra i partiti.
“È molto importante formare al più presto un governo stabile e ambizioso”, ha dichiarato Jetten.
Fino alla formazione di un nuovo governo spetterà al premier uscente Dick Schoof occuparsi degli affari correnti.