Almeno 19 persone sono rimaste ferite il 27 settembre a Lima, in Perù, durante una manifestazione contro il governo della presidente Dina Boluarte e il congresso, hanno riferito il 28 settembre le autorità e un gruppo per i diritti umani.
Centinaia di persone hanno partecipato a una marcia nel centro della capitale, dirigendosi verso la sede del governo, sotto stretto controllo della polizia.
Alcuni giovani hanno lanciato pietre e molotov contro le forze di sicurezza che gli sbarravano la strada, e queste hanno risposto con gas lacrimogeni e proiettili di gomma, come hanno riferito i giornalisti dell’Afp.
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“Un poliziotto colpito da una molotov ha riportato ustioni di primo grado”, ha affermato la polizia sui social network, pubblicando alcune immagini degli scontri.
Il Coordinamento nazionale dei diritti umani (Cnddhh) ha riferito invece di 18 feriti, tra cui un giornalista.
“Chiediamo alla polizia di rispettare il diritto di manifestare. Nulla giustificava il lancio di lacrimogeni in grandi quantità e le aggressioni di manifestanti”, ha dichiarato all’Afp Mar Pérez, avvocata del Cnddhh.
Il 28 settembre a Lima si è tenuta una seconda manifestazione, organizzata dal collettivo giovanile Generazione Z per protestare contro “la corruzione, le estorsioni e la violenza”.
Le proteste si sono intensificate dopo che il governo Boluarte ha promulgato, il 5 settembre, una legge che obbliga i giovani a versare contributi a fondi pensione privati, nonostante la precarietà del lavoro e il fatto che più del 70 per cento dei peruviani sia impiegato nel cosiddetto settore informale.
Boluarte, il cui mandato terminerà il 28 luglio 2026, è estremamente impopolare nel paese, secondo i sondaggi. Anche il congresso, a maggioranza conservatrice, è percepito dalla maggior parte degli intervistati come un’istituzione corrotta.
Negli ultimi sei mesi i cittadini sono scesi in piazza anche per protestare contro un’ondata di estorsioni e omicidi attribuita alla criminalità organizzata, che il governo e le forze di sicurezza faticano a contenere.