Gli Stati Uniti hanno stabilito che la Colombia non è più un alleato nella lotta contro il traffico di droga, senza almeno per ora sospendere aiuti da centinaia di milioni di dollari.

Dal 1986 Washington effettua una valutazione annuale delle politiche antidroga di circa venti paesi produttori e distributori di sostanze illegali. La Colombia, primo produttore mondiale di cocaina, riceve dagli Stati Uniti fino a 380 milioni di dollari all’anno per la lotta al narcotraffico.

“La coltivazione della coca e la produzione di cocaina hanno raggiunto livelli record sotto il presidente Gustavo Petro, e i suoi tentativi falliti di cercare accordi con gruppi narcoterroristi hanno aggravato le cose”, si legge in un documento trasmesso il 15 settembre dalla Casa Bianca al congresso degli Stati Uniti, e firmato dal presidente Donald Trump.

Il segretario di stato statunitense Marco Rubio ha affermato che “purtroppo” la Colombia ha un presidente che “non è un buon partner nella lotta ai cartelli della droga”.

Gli Stati Uniti si sono tuttavia detti disponibili a modificare la decisione “se il governo colombiano si muoverà con determinazione per sradicare le coltivazioni di coca e ridurre la produzione e il traffico di cocaina”.

“La Colombia continuerà a lottare contro il narcotraffico con o senza l’aiuto degli Stati Uniti”, ha dichiarato il 16 settembre all’Afp Francisco Cubides, il comandante delle forze armate colombiane.

“La decisione di Washington non comporta però, almeno in questa fase, una riduzione degli aiuti destinati alla Colombia”, ha aggiunto.

Il ministro dell’interno colombiano Armando Benedetti ha reagito all’annuncio di Washington affermando che “la Colombia sospenderà gli acquisti di armi statunitensi”.

Petro ha dichiarato sul social network X che “la lotta al narcotraffico non dovrebbe essere usata come uno strumento di dominio e potere”, accusando Washington “d’intromettersi nella politica interna colombiana” e di “volere un presidente fantoccio”.

Le relazioni tra gli Stati Uniti e la Colombia, tradizionalmente buone, si sono deteriorate dopo il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

A gennaio i due paesi avevano vissuto una breve ma intensa crisi diplomatica legata alla volontà dell’amministrazione Trump di rimpatriare in Colombia gruppi di migranti entrati illegalmente negli Stati Uniti.

La Colombia sta attraversando la peggiore crisi di sicurezza degli ultimi dieci anni, con vari gruppi armati che si stanno rafforzando grazie ai proventi del traffico di droga.