Il 10 settembre l’esercito nepalese ha ripreso il controllo della capitale Katmandu dopo due giorni di proteste antigovernative, considerate le più violente degli ultimi vent’anni, che hanno costretto il primo ministro K. P. Sharma Oli a dimettersi.
Gli scontri sono cominciati l’8 settembre, quando la polizia ha represso brutalmente le manifestazioni in varie città del paese contro un blocco dei social network e contro la corruzione, causando almeno 19 morti e centinaia di feriti.
Nonostante il ripristino di Facebook, X e YouTube, l’impegno ad aprire un’inchiesta sulle violenze della polizia e le dimissioni di Oli, la rabbia dei manifestanti non è diminuita.
Iscriviti a In Asia |
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Iscriviti a In Asia
|
Cosa succede in Asia e nel Pacifico. A cura di Junko Terao. Ogni sabato.
|
Iscriviti |
Il 9 settembre gruppi di giovani manifestanti hanno sfidato il coprifuoco per attaccare edifici pubblici, residenze di leader politici e altri simboli del potere.
I manifestanti hanno incendiato il parlamento e la residenza del premier dimissionario. Sulle pareti annerite dalle fiamme del primo, è comparso un graffito con la scritta “fuck the government”.
Il 10 settembre i veicoli militari hanno preso posizione in vari quartieri di Katmandu, mentre scuole, negozi e uffici sono rimasti chiusi.
L’esercito ha annunciato di aver arrestato ventisette persone e sequestrato ventitré armi da fuoco.
Il 9 settembre Oli, 73 anni, in carica dal luglio 2024, si era dimesso affermando di voler contribuire a “una soluzione politica”.
Leader del Partito comunista nepalese e quattro volte primo ministro, Oli è considerato uno dei principali esponenti di quell’élite politica contestata dai giovani, spesso disoccupati e stanchi della corruzione.
Mentre la situazione politica rimane molto incerta, le Nazioni Unite e l’India hanno lanciato appelli alla calma.
“La stabilità, la pace e la prosperità del Nepal sono molto importanti per noi”, ha sottolineato il primo ministro indiano Narendra Modi.