Il presidente argentino Javier Milei ha subìto una battuta d’arresto nelle elezioni del 7 settembre per la provincia di Buenos Aires, considerate un test importante in vista di quelle di metà mandato di ottobre.
Secondo i risultati ufficiali, con il 93 per cento delle schede scrutinate, La libertad avanza (Lla), il partito di Milei, ha ottenuto poco meno del 34 per cento dei voti, contro il 47 per cento della formazione peronista Fuerza patria (centrosinistra).
Anche se la provincia è considerata una roccaforte peronista, la maggior parte dei sondaggi dava un divario molto più ridotto tra i due partiti.
Si è trattato del primo vero test elettorale per Milei dall’inizio della sua presidenza, nel dicembre 2023. Nella provincia vive infatti più di un terzo dell’elettorato argentino.
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Il presidente ultraliberista ha ammesso “una chiara sconfitta. Ma il programma di governo per il quale siamo stati eletti nel 2023 non cambierà. Anzi, imprimeremo un’ulteriore accelerazione”, ha dichiarato durante un discorso a La Plata.
Finora Milei ha ottenuto successi importanti in economia, riportando l’inflazione e il debito pubblico sotto controllo anche se al costo di grandi tagli alla spesa pubblica.
Nel quartier generale peronista il governatore della provincia Axel Kicillof è stato accolto al grido “Axel presidente!”, riferendosi alle elezioni presidenziali del 2027.
“Milei sarà costretto a cambiare rotta”, ha dichiarato Kicillof rispondendo alle parole del presidente.
Kicillof, 53 anni, è considerato l’unico candidato credibile dell’opposizione in vista delle prossime presidenziali, dopo che a giugno l’ex presidente Cristina Fernández de Kirchner, 72 anni, era stata condannata a sei anni di prigione e all’ineleggibilità a vita per frode.
Le elezioni del 7 settembre sono arrivate in un momento delicato per Milei a causa di un presunto caso di corruzione che coinvolge la sorella.
Il caso è basato su un audio dell’ex direttore dell’Agenzia per la disabilità, Diego Spagnuolo, che accusa Karina Milei di aver sottratto fondi destinati alle persone disabili.
Inoltre, il 4 settembre il parlamento aveva aggirato per la prima volta un veto di Milei per approvare un progetto di legge che aumenta i fondi destinati alle persone con disabilità.
Nelle elezioni di metà mandato del 26 ottobre saranno rinnovati la metà dei seggi della camera dei deputati e un terzo di quelli del senato. Secondo i sondaggi, Lla è intorno al 40 per cento delle intenzioni di voto.