Lo stilista italiano Giorgio Armani, icona della moda e creatore di un impero nell’industria del lusso, è morto a 91 anni, circondato dai suoi cari, ha annunciato il 3 settembre la sua azienda in un comunicato.
Nel comunicato il gruppo Armani annuncia “con infinito cordoglio” la scomparsa del suo “ideatore, fondatore e instancabile motore”.
Armani aveva fondato la sua casa di moda a Milano nel 1975. Da allora l’aveva sempre mantenuta indipendente, rifiutando anche una possibile quotazione in borsa.
La salute dello stilista si stava deteriorando da mesi.
A giugno aveva dovuto rinunciare alle sfilate della Milano fashion week uomo a Milano e il mese dopo non aveva potuto essere presente all’evento Armani Privé a Parigi.
“Ambasciatore dell’identità italiana nel mondo”
“Con Giorgio Armani scompare un protagionista assoluto della cultura italiana, che ha saputo trasformare l’eleganza in un linguaggio universale. Il suo stile sobrio e innovativo ha ridefinito il rapporto tra moda, cinema e società, lasciando un’impronta indelebile nel costume contemporaneo”, ha dichiarato il ministro della cultura italiano Alessandro Giuli.
“Non soltanto un maestro della moda, ma un riconosciuto ambasciatore dell’identità italiana nel mondo”, ha aggiunto.
Il funerale di Armani sarà privato, ma una camera ardente, accessibile al pubblico il 6 e il 7 settembre dalle 9 alle 18, sarà allestita presso l’Armani/Teatro.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato un giorno di lutto l’8 settembre, quando si svolgerà il funerale.