Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha visitato, insieme alla moglie e alla figlia, un enorme complesso turistico sulla costa orientale del paese che il 1 luglio aprirà le porte al pubblico, hanno affermato il 26 giugno i mezzi d’informazione statali.

Il complesso Wonsan-Kalma, che potrà ospitare circa ventimila persone, è composto da hotel, ristoranti, centri commerciali, un parco acquatico e spiagge attrezzate su circa quattro chilometri di costa vicino alla città di Wonsan.

Una foto pubblicata dai mezzi d’informazione statali mostra Kim su una sedia mentre guarda un uomo lanciarsi su uno scivolo acquatico.

Secondo l’agenzia di stampa Kcna, il leader nordcoreano ha affermato che “l’apertura del complesso sarà ricordata come uno dei più grandi successi di quest’anno” e che “altri complessi saranno costruiti nel più breve tempo possibile”.

Kim era accompagnato dalla figlia Kim Ju-ae, considerata da molti esperti la principale candidata alla successione, e dalla moglie Ri Sol-ju.

I mezzi d’informazione sudcoreani hanno riferito, basandosi sulle immagini diffuse da Pyongyang, che la figlia sembrava indossare un orologio Cartier, nonostante l’importazione di articoli di questo tipo sia vietata.

In una prima fase il nuovo complesso dovrebbe essere riservato ai cittadini nordcoreani, ma in futuro potrebbe ospitare anche visitatori stranieri, in particolare russi e cinesi.

Secondo alcuni analisti politici, Kim punta a rilanciare il settore turistico in Corea del Nord.

Nel 2023 Pyongyang aveva riaperto le frontiere a un numero limitato di visitatori stranieri dopo tre anni di chiusura totale a causa della pandemia di covid-19.

Il 25 giugno l’agenzia di stampa russa Tass ha annunciato che un treno passeggeri proveniente da Pyongyang è arrivato a Mosca, segnando la riapertura della linea ferroviaria diretta tra le due capitali dopo cinque anni di sospensione.

Il treno turistico che collega Rason, nel nordest della Corea del Nord, a Vladivostok, nell’estremo oriente russo, sarebbe stato invece riattivato a maggio, secondo un funzionario del ministero dell’unificazione della Corea del Sud.