Il primo ministro peruviano Gustavo Adrianzén si è dimesso il 13 marzo alla vigilia di una mozione di sfiducia contro di lui in parlamento, a dimostrazione della cronica instabilità del paese andino.
Adrianzén, in carica dal marzo 2024, ha presentato le sue “dimissioni irrevocabili” alla presidente Dina Boluarte.
Le dimissioni sono arrivate alla vigilia della votazione di una mozione di sfiducia al congresso della repubblica ma anche di una serie di manifestazioni contro Boluarte, in un contesto di forte aumento della criminalità nel paese.
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Un fronte trasversale di deputati era pronto a sfiduciare Adrianzén, il cui governo era accusato di non aver fatto abbastanza per contrastare la criminalità organizzata, nonostante la recente decisione di schierare l’esercito nelle strade.
La presidente Boluarte è contestata da gran parte della popolazione, con un tasso di popolarità di appena il 2 per cento.
Si era insediata con il sostegno di una coalizione di destra che ha la maggioranza al congresso.
Poche ore prima delle dimissioni di Adrianzén, il terzo premier in meno di tre anni, Boluarte aveva destituito a sorpresa i ministri dell’interno, dell’economia e dei trasporti.
Il Perù sta attraversando la fase d’instabilità politica più grave della sua storia moderna, con sei presidenti in nove anni.
Boluarte era arrivata al potere nel dicembre 2022 dopo la destituzione di Pedro Castillo, in un contesto di repressione di un’ondata di proteste che aveva causato almeno cinquanta morti.
Il suo mandato è stato segnato da vari scandali, tra cui il cosiddetto Rolexgate, legato al possesso poco trasparente di orologi e gioielli. Boluarte è stata anche accusata di aver tenuto segreto un intervento di rinoplastica nel luglio 2023, nonostante per legge dovesse informare il congresso.
Il 5 maggio Boluarte aveva annunciato una serie di misure d’emergenza nella provincia di Pataz, nel nordovest del paese, dopo il ritrovamento dei corpi di tredici impiegati di un’azienda mineraria, che erano stati rapiti.
L’attività mineraria, motore dell’economia peruviana, è al centro di forti tensioni nella provincia, dove dal febbraio 2024 è in vigore uno stato d’eccezione per le violenze legate all’estrazione dell’oro.