Etimologia Dal latino sanguis, è associato a tutto ciò che riguarda la vita, dal concepimento alla morte, passando per le gioie dell’erotismo. Perciò è assolutamente logico che si utilizzino espressioni simili per descrivere tanto gli amanti “dal sangue bollente”, i cui desideri “fanno ribollire il sangue”, quanto i criminali “dal sangue freddo”, i cui desideri “gelano il sangue”.
Erezione Come si studia a scuola durante l’ora di biologia, l’erezione è dovuta a un afflusso di sangue ai corpi cavernosi. Non tutti, però, hanno imparato che lo stesso succede nel corpo della donna, il cui clitoride, la vagina e la vulva si gonfiano di sangue per effetto del desiderio. Dal più tenue arrossamento delle guance al turgore dei genitali, il messaggio è chiarissimo: quando c’è sesso, c’è sangue. Tuttavia, la simbologia è diametralmente opposta a seconda che si parli di uomini o di donne.
Negli uomini Il sangue simboleggia la virilità. C’è quello versato (il sangue del guerriero) e quello che scorre nel corpo (segno di vigore, in particolare nel pene). Fin qui è tutto semplice: mi si alza, dunque sono un vero maschio. Tuttavia, di recente negli spogliatoi sono emerse nuove divisioni, che infrangono lo standard internazionale delle erezioni trionfanti. Oggi è necessario schierarsi: avete un pene-ciccia o un pene-sangue? Il primo è imponente già a riposo (e non s’ingrossa più di tanto con l’eccitazione), mentre il secondo ha l’aria inoffensiva, ma durante l’erezione può raddoppiare di volume. A sentire gli uomini, la maggioranza ha un pene elastico, in cui conta di più il sangue! Il che spiega la proverbiale vastità dei loro complessi, quantomeno a riposo.
Nelle donne Il sangue legato all’eccitazione è completamente nascosto, e sostituito da due eventi traumatici: il ciclo mestruale e la perdita della verginità. In entrambi i casi il sangue rappresenta un tabù. Cominciamo dalle mestruazioni. Per molto tempo sono state associate a divieti sessuali, un retaggio che si avverte ancora oggi. La paura del peccato è stata sostituita da quella di rovinare le lenzuola, o da una forma di disgusto, ma il risultato è lo stesso. Non c’è nulla che impedisca i rapporti durante le mestruazioni (il piacere, semmai, può alleviare i dolori del ciclo), eppure, in pratica, questo periodo si traduce spesso in astinenza, che né l’uso del preservativo né l’esistenza degli assorbenti sembrano in grado d’interrompere. Passiamo ora all’imene, il tessuto che ricopre in parte l’apertura della vagina, il cui sanguinamento indica, in senso simbolico, la perdita della verginità delle donne (informazione da prendere con le pinze, visto che in realtà parecchie non sanguinano durante il primo rapporto, e alcune nascono senza imene). Questo “primo sanguinamento” è paradossale: permette alle donne di procreare (bene), ma al tempo stesso le rende impure perché non più vergini (male). Ancora oggi questo immaginario religioso continua a influenzare il nostro rapporto di fascino e repulsione verso il primo rapporto sessuale basato sulla penetrazione, con una posta in gioco alta per le ragazze.
La situazione è ovviamente meno insidiosa per gli uomini “responsabili” della deflorazione. Per loro il sangue rappresenta una garanzia doppia: sulla virtù delle ragazze e sulla propria virilità (perché facendo sanguinare una donna il loro pene diventa simile a un’arma, e poco importa se lo stesso risultato si può ottenere anche andando in bicicletta o usando le dita).
Sangue finto È difficile sapere quanti uomini in Francia preferirebbero sposare una donna vergine. Sappiamo però che da trent’anni esiste un florido mercato della verginità, fatto di ricostruzioni chirurgiche dell’imene (imenoplastica), ma soprattutto di imeni artificiali realizzati grazie a capsule di sangue finto (che basta inserire nella vagina qualche minuto prima dell’inizio di un rapporto sessuale). Le capsule costano circa venti euro, ma si possono comprare anche all’ingrosso (così ogni sera sarà la prima volta, fino ai novant’anni). Il risultato è convincente? Mi permetto di copiare e incollare le istruzioni per l’uso (vagamente inquietanti) allegate a uno di questi imeni artificiali: “Fingetevi timide ed evitate i preliminari. Non permettete al partner di mettervi le dita nella vagina e chiedetegli di spegnere la luce”.
Erotismo Secondo lo storico Michel Pastoureau, il colore rosso è pieno di contraddizioni. Simbolo di bellezza, amore e celebrazione, rinvia però anche alla violenza, alla lussuria e alla trasgressione. Questi paradossi sono un terreno fertile per il desiderio: pensate alle poltroncine scarlatte dei boudoir, al rossetto per le labbra, al peperoncino, al successo della biancheria intima rossa, o anche alla famosa scena di Pretty woman in cui la protagonista interpretata da Julia Roberts compie la trasformazione definitiva da prostituta a femme fatale, indossando un vestito rosso, ormai leggendario. Gli psicologi hanno studiato “l’effetto abito rosso”, che dovrebbe far innamorare gli uomini. Ma si tratta più che altro di una leggenda!
Ematofobia La paura irrazionale del sangue, che può addirittura sfociare nel malessere fisico! L’Organizzazione mondiale della sanità dice che è la terza fobia più diffusa. È un’ottima occasione per passare la parola allo storico e antropologo Jean-Paul Roux, secondo cui “tutto ciò che sgorga dal corpo turba e spaventa”. In Dans le sang. Mythes, symboles et réalités (Fayard 1998) scrive: “Le lacrime si accompagnano alla tristezza o alla commozione; lo sperma al piacere; il pus ai dolori o alle infezioni; il sudore è prodotto da uno sforzo fisico o a volte morale: sudiamo per la paura. Ma tra tutti i liquidi, il sangue è il più terrificante”.
Malattie A partire dagli anni ottanta, la paura legata al sangue si mescola ai pregiudizi sull’aids e sul sesso in generale. Questo cambio di mentalità è ben riassunto dall’esperto di pornografia Eric Falardeau. “Nasce un nuovo approccio alle pratiche sessuali: quello della prevenzione. Così si forma una nuova visione, colma di sospetto, del proprio corpo e di quelli degli altri. L’aids mette sotto processo il contatto fisico attraverso il dubbio”. I nuovi trattamenti contro l’hiv permetteranno al nostro erotismo di riconciliarsi con il sangue? È ancora troppo presto per dirlo.
Cinema L’associazione tra sangue e sessualità ha prodotto un’intera gamma di variazioni cinematografiche, più o meno riuscite, sul vampirismo, da Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola (1992) a Solo gli amanti sopravvivono di Jim Jarmusch (2013), passando per Intervista col vampiro (1994) di Neil Jordan. L’elenco completo su Wikipedia conta centinaia di film, che testimoniano l’interesse suscitato nella cultura pop dal sangue e dal suo potenziale erotico.
Consigli di lettura Se volete risparmiarvi la serie Twilight di Stephanie Meyer (160 milioni di copie vendute, al sedicesimo posto nella classifica dei romanzi più popolari nella storia della letteratura), mi permetto di raccomandarvi l’avvincentissima tesi di laurea di Eric Falardeau, Vers une exposition de la haine. Gore, pornographie et fluides corporels.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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