I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Vanja Luksic.
Scrivere o leggere un romanzo storico è forse il miglior modo per non pensare a un presente pesante come quello di oggi. Questo potrebbe spiegare l’uscita, negli ultimi mesi, di diversi bellissimi libri che ci portano in altre epoche e luoghi, e ci fanno scoprire dei personaggi favolosi ma realmente esistiti. Con Alberto Riva, ci ritroviamo all’inizio del settecento in Portogallo e poi in Spagna. Il “maestro” è Domenico Scarlatti, che conosciamo, certo, ma in modo superficiale. L’“infanta” è Maria Barbara, figlia del re del Portogallo che diventerà regina di Spagna. La conoscono in pochi. Eppure lei era un personaggio straordinario, con una sensibilità, un talento musicale e anche un senso dell’ironia poco comuni, che l’autore ci fa apprezzare e amare. L’infanta chiederà al suo maestro di musica, arrivato alla corte di Lisbona quando lei era piccola, di rimanere praticamente tutta la vita. Domenico, nato a Napoli nel 1685, era il figlio di un altro celebre musicista, Alessandro. Ed è questa forse la ragione della sua fragilità e insicurezza ma anche di un enorme talento, che possiamo conoscere oggi grazie all’infanta, che salvò le sue partiture. Chiudendo il libro ci viene la voglia di ascoltare le bellissime sonate di Scarlatti, che lui chiamava esercizi, spiegando all’infanta che la musica era dentro di lei. Dentro di noi.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it
Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati