Trent’anni fa un quartiere a nordest di Milano, un tempo caratterizzato dalle rimesse ferroviarie e dalle fabbriche che producevano pneumatici Pirelli e acciaio Breda, era così desolato e pericoloso che chi abitava nel resto della città non ci metteva piede. Oggi ospita sedi di grandi banche e abitazioni di miliardari. Il grattacielo dell’Unicredit è stato progettato dall’architetto César Pelli, padre delle torri Petronas di Kuala Lumpur, in Malaysia. A poca distanza c’è il Bosco verticale, una coppia di palazzi in cui gli appartamenti sono stati venduti anche a 25 milioni di euro, a operatori finanziari, calciatori e investitori mediorientali.

La mente dell’appariscente quartiere di Porta Nuova è Manfredi Catella, che dopo aver guidato la filiale italiana dell’azienda immobiliare statunitense Hines, nel 2015 ne ha acquistato le quote attraverso la Coima, l’immobiliare di famiglia. Catella ha ricostruito il quartiere con il sostegno del fondo sovrano del Qatar. Nel 2021 ha raccontato che nei primi anni duemila Milano era “una città sfiancata da una profonda crisi morale ed economica. Ora parla al mondo”. Il 16 luglio 2025, però, la procura della repubblica di Milano ha messo in discussione il sogno di Catella, chiedendo gli arresti domiciliari per l’imprenditore. Richiesta d’arresto anche per altre cinque persone, tra cui un assessore comunale, tutte coinvolte nella riqualificazione della città. Mentre una ventina di persone, tra cui il sindaco Giuseppe Sala, sono indagate nell’ambito di un’indagine sulla rapida espansione immobiliare di Milano.

Le norme sull’altezza

L’amministratore delegato della Coima sarà interrogato dal giudice per le indagini preliminari che deciderà se accogliere o respingere la richiesta d’arresto della procura. Secondo quanto scritto nella richiesta di applicazione delle misure cautelari, 420 pagine di cui il Financial Times è entrato in possesso, Catella avrebbe corrotto alcuni funzionari pubblici per ottenere rapidamente permessi edilizi ignorando le norme sull’altezza degli edifici e il loro impatto sul paesaggio. L’inchiesta “ha svelato un sistema che aveva come obiettivo facilitare il rilascio di permessi edilizi illegali per la realizzazione di transazioni immobiliari altamente speculative”, si legge nella richiesta. L’indagine, innescata da un fascicolo aperto nel 2023 è durata un anno e ha incluso intercettazioni telefoniche e il sequestro di alcuni cellulari. Potrebbe assestare un duro colpo alla giunta di centrosinistra che governa Milano da quasi un decennio, anche in vista delle elezioni amministrative del 2027.

Il sindaco Sala si è detto “scioccato” e ha “smentito” l’interpretazione dei fatti della procura. Catella, in una dichiarazione diffusa il 16 luglio, ha confermato che per uno dei suoi progetti la Coima aveva incaricato un architetto che faceva parte anche della commissione del consiglio comunale per il paesaggio, ipotizzando che per i magistrati questa circostanza potrebbe aver influenzato le decisioni del consiglio comunale in merito all’approvazione del progetto. “Abbiamo completato i nostri controlli interni e confermato la regolarità della nostra condotta, i cui dettagli verranno condivisi con le autorità”, ha detto Catella. Tuttavia la procura sostiene che “la commissione per il paesaggio è al centro dei problemi dell’amministrazione di Milano (…) in quanto minata da un meccanismo di corruzione sistemico”, nella richiesta definito come il “Sistema Milano”.

Nel 2015 il capoluogo lombardo ha ospitato l’Esposizione universale, cogliendo l’occasione per dimostrare che la capitale finanziaria d’Italia, un tempo austera, si stava trasformando in una città vivace e globale con un piano di riqualificazione urbana di 340mila metri quadrati. Dopo l’Expo, di cui Sala è stato amministratore delegato, sul mercato immobiliare di Milano sono arrivati investimenti per 30 miliardi di euro e migliaia di persone facoltose da tutto il mondo che hanno spostato in città la loro residenza, attirate da generosi sgravi fiscali. Dal 2016 l’Italia offre ai nuovi residenti una flat tax sui redditi esteri, che nel 2024 è passata da centomila a duecentomila euro all’anno. Il paese ha accolto diversi ricchi espatriati britannici che hanno lasciato il Regno Unito quando è stata annunciata l’abolizione del regime fiscale cosidetto res non-dom, che permetteva a chi era domiciliato permanentemente all’estero di non pagare le tasse sui redditi detenuti fuori dal Regno Unito. Queste persone hanno scelto Milano per la sua posizione ideale ai piedi delle Alpi e il suo stile di vita. Sono stati aperti club simili a quelli di Londra, come Casa Cipriani e The Wilde e ristoranti di lusso per soddisfare le richieste dei nuovi arrivati, che hanno immesso enormi quantità di denaro nel mercato immobiliare.

Nel 2026 Milano ospiterà le olimpiadi invernali e la Coima, insieme alla Prada Holding, ha collaborato alla costruzione del villaggio olimpico nello scalo di Porta Romana, un’ex stazione ferroviaria vicino alla sede di Prada. Il progetto ha contribuito ad aumentare i guadagni della Coima, i cui introiti annui sono triplicati nell’ultimo decennio. Ma ha reso gli alloggi sempre meno accessibili per le famiglie medie milanesi. Dal 2016 i prezzi degli immobili nelle aree residenziali sono aumentati del 50 per cento, raggiungendo una media di 5.500 euro al metro quadro, due volte e mezzo la media nazionale. Nello stesso periodo il potere d’acquisto degli stipendi è diminuito.

Ultime notizie

◆ Il 21 luglio 2025 il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha tenuto un discorso in consiglio comunale in cui ha detto di non avere intenzione di dimettersi. È indagato nell’inchiesta sulla gestione urbanistica della città. Sala ha difeso le scelte della sua amministrazione: “Le mie mani sono pulite”. Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana, per il quale la procura ha chiesto gli arresti domiciliari, ha invece annunciato le sue dimissioni. Il 23 luglio si sono svolti al tribunale di Milano gli interrogatori preventivi dei sei indagati per i quali la procura ha chiesto il carcere o gli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta. Ansa


Gli investitori stranieri

L’aumento dei costi ha suscitato le critiche dei partiti populisti e di destra, che hanno accusato il sindaco, figura molto popolare tra le élite milanesi, di favorire gli “speculatori immobiliari” e gli investitori stranieri a danno delle famiglie medie. Il 17 luglio, in un intervento sui social media, lo scrittore Ferdinando Cotugno ha affermato che “il punto non sono le richieste di arresto, ma tutti gli esecutori di un modello di sviluppo che ha trasformato Milano nella zona d’interesse del capitale immobiliare. La città, governata dalla sinistra da quattordici anni, si è trasformata in un luogo dove vivere del proprio lavoro, senza una rendita, è diventata un’esperienza angosciante e per molti impossibile”. Le critiche nei confronti dei complessi residenziali di lusso, sorti soprattutto nei quartieri operai, hanno innescato una serie di inchieste su presunte procedure agevolate nella concessione dei permessi edilizi e sulla presunta violazione delle regole da parte delle autorità locali. Dall’inizio del 2024 sono sotto sequestro più di cento cantieri, dove imprenditori italiani e stranieri hanno investito quasi dodici miliardi di euro. Molte delle aziende coinvolte hanno venduto gli appartamenti prima che fosse terminata la costruzione, lasciando 13.500 potenziali proprietari in un limbo. “Il re dell’immobiliare Catella farà notizia, però il problema è molto più grave. La città è in piena espansione, ma cosa succede dietro le quinte?”, si chiede un investitore che vuole rimanere anonimo. “Nessuno lo sa. Dubito che gli investitori stranieri continueranno a versare denaro in un contesto segnato dalle accuse di corruzione e dai cantieri sotto sequestro”.

Sala ha negato l’esistenza di un “sistema” milanese. Il sindaco ha cercato di promuovere un decreto, soprannominato dai mezzi d’informazione “salva Milano” per cambiare l’interpretazione di alcune norme di riqualificazione urbana che considera il cuore del problema. L’obiettivo è sbloccare i cantieri sequestrati. Tuttavia l’inchiesta contiene accuse come quella di una corruzione sistemica, che vanno ben oltre l’interpretazione delle norme paesaggistiche. Matteo Salvini, leader della Lega, nato a Milano, si è detto “sconcertato” dalle accuse contenute nelle richieste d’arresto e molto“preoccupato” per la gestione del consiglio comunale. In molti hanno chiesto a Sala di dimettersi, ma la presidente del consiglio Giorgia Meloni ha invitato alla cautela: “Mai pensato che un avviso di garanzia porti l’automatismo delle dimissioni”. L’indagine però ha gettato un’ombra sul futuro di Sala, in una delle ultime roccaforti del centrosinistra, e sull’espansione apparentemente inarrestabile di Milano. “Bisogna ammettere che in Italia, un paese dove la burocrazia è spesso più potente della volontà degli investitori e in cui le regole sono estremamente complesse, lo sviluppo di Milano è stato incredibilmente rapido”, sottolinea l’investitore anonimo. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1624 di Internazionale, a pagina 32. Compra questo numero | Abbonati