I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse della tv francotedesca Arte.

Tutti abbiamo ancora in mente le immagini di Washington il 6 gennaio 2021. La folla di scalmanati all’assalto del Campidoglio e Donald Trump che, dopo averli aizzati, se li guarda, placidamente, in tv. Il tutto vivisezionato da tweet, post e dirette Facebook anche se non è chiaro, ancora oggi, di cosa si sia trattato: insurrezione, anarchia, colpo di stato fallito, prove tecniche di emergenza in vista di una dittatura militare per, chissà, nuove elezioni o più semplicemente una caccia al “traditore”, il vice-presidente Mike Pence. Con Cose che voi umani Enrico Deaglio prova a darci una chiave interpretativa. Un po’ instant book con taglio giornalistico e un po’ romanzo, con il racconto filtrato dal protagonista, un bibliotecario in pensione, tirato dentro la storia per via del cognato rivoltoso. Per dirla con l’autore, un post-romanzo. Quanto al titolo, suggerisce di aprire gli occhi sulla cosiddetta “culla della democrazia”, non fosse altro perché l’America del nostro immaginario è lontana da quella reale. E Deaglio, che vive da anni negli Stati Uniti, la conosce bene. Il libro parte dal Campidoglio e si chiude con l’immagine della figlia di George Floyd, Gianna, di sei anni, che a maggio, il giorno della condanna del poliziotto che ha tenuto il ginocchio premuto sulla gola del padre, proclama: “Daddy changed the world”.

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Questo articolo è uscito sul numero 1424 di Internazionale, a pagina 93. Compra questo numero | Abbonati