I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Salvatore Aloïse del canale francotedesco Arte.

Umbria, primavera 2019. Per sedici giorni siamo immersi nel flusso di coscienza di Luca Bregolisse, detto il Brego. Pensieri senza filtri di un imbianchino di quarant’anni che vive alle porte di Perugia. Ha moglie, figlia piccola, padre pensionato già comunista e un dipendente marocchino, in nero, con figlio sedicenne nel giro della droga. Il suo ragionamento interiore testimonia lo sconvolgimento profondo di questa regione che, da rossa, sta per passare alla Lega. Il Brego riflette su un prima, quando non c’erano immigrati né ladri, mentre oggi si vive con la paura addosso. Senza farsi illusioni, sente il bisogno di un altro futuro, forse migliore, comunque diverso. E pazienza se ciò significa passare dalle feste dell’Unità con il papà e dai centri sociali da ragazzo all’incontro con chi sta per sconfiggere questo mondo, ovvero il Capobranco. Non bastano a dissuaderlo né il rito quotidiano del caffè corretto con l’amico di vecchia data, il Tordo, al bar del paese, ormai in mano a cinesi, né le occhiatacce della madre che, da morta, fa da sentinella morale. Gli si è appollaiata tra il sopracciglio e la tempia e non gli parla quando i pensieri diventano troppo politicamente scorretti. Però i cattivi pensieri del Brego ci dicono molto di più di un saggio sul perché chi votava a sinistra ha cominciato a scivolare verso la Lega.

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Questo articolo è uscito sul numero 1396 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati