I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.
Il _grand tour _per secoli è stato quasi d’obbligo per i discendenti della nobiltà e della ricca borghesia di paesi come il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Germania. I giovani andavano alla scoperta dell’Italia per la storia e l’arte, per arricchire la loro cultura, per aprire la mente, rendendo il viaggio un rito d’iniziazione. Molti viaggiatori però intesero quel rito in senso alquanto ampio, dedicando la loro attenzione non solo al passato ma anche al presente dei luoghi da loro visitati. Attilio Brilli presenta le testimonianze di tanti viaggiatori che hanno frequentato monache di clausura, prostitute, donne nobili o attrici e ballerine, sempre alla ricerca di esperienze forti con l’altro sesso. Ne rendono testimonianza in maniera spesso esplicita, parlando di avventure focose o di amori romantici. Goethe, Voltaire, De Sade, Stendhal e altri forniscono il racconto delle loro esperienze personali ma tratteggiano anche un quadro della vita, delle donne, dell’alta società di Venezia, Napoli, Roma, Siena o Firenze. E mentre alcuni si mostrano pronti a capire, a imparare, altri invece si fanno guidare da un approccio pieno di disprezzo verso “gli italiani”: una panoramica non solo divertente ma anche istruttiva sui giudizi e pregiudizi di chi esplorava l’Italia nei secoli passati. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1642 di Internazionale, a pagina 88. Compra questo numero | Abbonati