I libri italiani letti da un corrispondente straniero. Questa settimana Michael Braun del quotidiano berlinese Die Tageszeitung.

È un uomo sconfitto il Benito Mussolini dell’estate 1943, il duce appena defenestrato dal gran consiglio del fascismo e in seguito arrestato. Ma grazie al suo alleato Adolf Hitler che lo farà scappare dalla sua prigione sul Gran Sasso, potrà ancora continuare in quell’opera che forse oggi chiameremmo “make Italy great again” e che invece porta il paese alla rovina, a una efferata guerra contro i partigiani, a crimini non più perpetrati contro libici, etiopi o jugoslavi, ma contro altri italiani. Tuttavia il duce non ha né il tempo né la testa per interessarsi alle vittime di questa guerra civile. È troppo occupato a commiserare se stesso e a fantasticare la sua eroica morte, anche se in verità cerca la via della salvezza. Una salvezza che, sappiamo, non ci sarà. Antonio Scurati chiude la sua pentalogia su Mussolini con la stessa maestria dimostrata negli altri volumi. Ci restituisce una persona piccola, capace però di grandi crimini. E lo fa non attraverso un saggio storico ma con un romanzo, come avvisa la copertina. Infatti l’autore si prende la libertà di immaginare i dettagli delle scene – di Mussolini a colloquio con Hitler o anche a letto con la sua amante Claretta Petacci – senza inventare nulla sui fatti storici, anzi raccontandoceli in tutta la loro plasticità. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1613 di Internazionale, a pagina 86. Compra questo numero | Abbonati