Il Movimento di rigenerazione nazionale (Morena, il partito di sinistra al governo) ha sempre usato lo Zócalo come termometro della sua popolarità. Il 5 ottobre la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha superato la prova riempiendo questa piazza, la più grande di Città del Messico, alla fine di un viaggio di un mese in tutto il paese.
Dopo un anno di mandato Sheinbaum e il suo partito possono sfoggiare un bilancio positivo, tra riduzione della povertà, un’economia solida nonostante la guerra dei dazi scatenata da Donald Trump e una politica che ha permesso di ridurre gli omicidi. All’orizzonte, però, si addensano nuvole nere. Il problema principale sono gli scandali di corruzione. “L’onestà non è un’eccezione, ma la regola. Chi tradisce il popolo dovrà fare i conti con la giustizia”, ha detto la presidente per sottolineare che la lotta alla corruzione ha sempre guidato il suo partito e il suo fondatore, l’ex presidente Andrés Manuel López Obrador. La sua gestione (2018-2024) è stata colpita da due scandali recenti: il coinvolgimento dei familiari dell’ex ministro della marina in un’operazione milionaria di contrabbando di combustibile ed evasione fiscale; e l’arresto di Hernán Bermúdez, ex funzionario di polizia legato alla criminalità organizzata e in passato molto vicino all’ex ministro degli interni di Obrador.
Secondo alcuni analisti questi scandali danno a Sheinbaum l’opportunità di prendere le distanze dal suo mentore e referente politico. Ma lei ha smentito un allontanamento: “Ho ricevuto l’eredità di un uomo onesto e impegnato. I conservatori cercano di separarci per distruggere il nostro movimento, ma non ce la faranno”, ha detto. Poi ha aggiunto che Obrador “è stato, resta e sarà sempre un esempio di onestà, austerità e amore per il popolo. Non si è mai venduto ai poteri”.
Eppure, per quanto Sheinbaum continui a negare, una certa rottura con il passato è innegabile. Lo dimostra soprattutto la riduzione della violenza. Sheinbaum ha annunciato una diminuzione del 32 per cento negli omicidi, conseguenza di una nuova strategia: più investimenti nella sicurezza e pugno di ferro.
“Tra il settembre del 2024 e lo stesso mese del 2025 sono stati commessi 27 omicidi al giorno in meno”, ha annunciato. In alcuni stati il miglioramento è stato significativo: lo Zacatecas, dove fino a pochi giorni fa i narcotrafficanti hanno bloccato alcune strade, ha registrato una riduzione dell’88 per cento degli omicidi, mentre in Chiapas il calo è stato del 73 per cento, nel Jalisco del 72 per cento, nel Nuovo León del 61 per cento e nel Guanajuato del 47 per cento. Tra gli stati citati, gli ultimi tre sono governati dall’opposizione.
Più sussidi
Sheinbaum vive in equilibrio tra la continuità con il progetto ereditato da López Obrador e la necessità di dare un’identità personale al suo mandato. Uno dei principali risultati delle nuove politiche di Morena è la riduzione della povertà, che negli ultimi anni è passata dal 45 per cento al 29 per cento attuale. “Parliamo di 13,5 milioni di messicane e messicani che si sono lasciati alle spalle la miseria. Un successo che non potrà essere cancellato da nessuna campagna di odio e da nessuna bugia della destra”, ha detto.
La riduzione della disuguaglianza è stata ottenuta attraverso un robusto programma di sussidi. Grazie a un indice di gradimento del 78 per cento, la presidente risulta la più apprezzata nel primo anno di mandato dall’inizio dell’alternanza, 25 anni fa, dopo quasi un secolo di governo ininterrotto del Partito rivoluzionario istituzionale (Pri). Neanche Obrador aveva raggiunto un risultato simile.
Secondo un sondaggio recente condotto dalla società Enkoll per El País, quattro messicani su dieci considerano gli interventi sociali il successo principale di Sheinbaum. Il 5 ottobre la presidente ha annunciato tre nuovi programmi: il primo prevede sussidi per tutte le donne tra i 60 e i 64 anni; il secondo estende alle famiglie con figli alla scuola primaria le borse di studio Rita Cetina (103 dollari ogni due mesi, in precedenza riservate solo alle famiglie di chi frequenta la scuola secondaria) mentre il terzo amplia la rete di medici che fanno visite a domicilio agli anziani e alle persone con disabilità. “È il piano sociale più ambizioso della storia del Messico”, ha dichiarato Sheinbaum.
Capacità di mobilitazione
Nel suo discorso, la presidente ha presentato dati positivi anche sull’economia. “Registriamo una crescita dell’1,2 per cento, anche se i catastrofisti prevedevano una contrazione. La disoccupazione si ferma al 2,7 per cento, uno dei livelli più bassi del mondo. Il peso (la valuta nazionale) è stabile e a settembre l’inflazione è stata solo del 3,7 per cento”.
Sheinbaum ha messo l’accento sull’incremento del salario minimo (un’altra eredità ricevuta da López Obrador), che, dopo essere rimasto bloccato per 36 anni, è passato da 88 pesos a 279 al giorno (13 euro). Tuttavia la decisione di rimuovere il freno al salario minimo ha avuto anche conseguenze negative, dal momento che diverse aziende hanno preferito lasciare il Messico e trasferirsi altrove.
Già tre ore prima che Sheinbaum pronunciasse il suo discorso, decine di migliaia di persone avevano raggiunto lo Zócalo, mentre gli autobus che avevano trasportato molti partecipanti riempivano le strade intorno alla piazza. La grande partecipazione mostra la capacità di mobilitazione di Morena, che da anni si preoccupa di coinvolgere i suoi simpatizzanti. Fin dal mattino presto in piazza c’erano anche gli insegnanti del sindacato dei lavoratori dell’istruzione (Snte), i rappresentanti di altre categorie come i ferrovieri, e i militanti del Partito verde. Fino a poco tempo fa tutte queste forze sociali e politiche giuravano fedeltà al Pri, ma ora hanno trovato riparo all’interno del movimento di sinistra. ◆ as
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Questo articolo è uscito sul numero 1635 di Internazionale, a pagina 35. Compra questo numero | Abbonati