Esponenti del mondo dello spettacolo coreano, tra cui il regista premio Oscar Bong Joon-ho, si sono riuniti il 12 gennaio per chiedere un’indagine sulle circostanze della morte dell’attore Lee Sun-kyun. “L’unico modo per correggere eventuali metodi investigativi scorretti e impedire che ci siano altre vittime è un’indagine approfondita sulle procedure”, ha dichiarato Bong durante una conferenza stampa a Seoul.

Ventinove enti e organizzazioni di categoria, tra cui il festival internazionale di Busan, l’associazione dei registi coreani e quella dei produttori di serie tv, insieme a singoli artisti, si sono uniti in un gruppo di solidarietà. Hanno esortato le forze dell’ordine a fare luce su eventuali comportamenti impropri nell’indagine e hanno invitato i mezzi d’informazione a smettere di fare servizi invadenti e di pubblicare informazioni prive di fondamento. E hanno anche esortato il governo a riesaminare le leggi in vigore per evitare altri episodi simili.

“Bisognerebbe esaminare in particolare le circostanze che hanno permesso all’emittente Kbs di diffondere il 24 novembre molti dettagli sui risultati delle analisi condotte dal medico legale”, ha detto Bong. Il regista di Parasite ha inoltre puntato il dito contro quelli che ha definito servizi offensivi su Lee, realizzati da youtuber e giornali scandalistici, chiedendone la rimozione. “Siamo sicuri che il modo in cui ci si occupa delle indagini risponda davvero al diritto del pubblico a essere informato? È giustificabile un’informazione che insiste sulla vita privata di qualcuno solo perché è un personaggio pubblico? Esortiamo tv e giornali a rimuovere subito qualsiasi contenuto che non risponda all’esigenza di un’informazione responsabile”. ◆ gim

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Questo articolo è uscito sul numero 1546 di Internazionale, a pagina 25. Compra questo numero | Abbonati