Nel 2021 due giornalisti svedes, Ali e Maria, entrano in contatto con una fonte che sarebbe disposta a consegnare una lista di nomi di spie russe infiltrate nel governo di Stoccolma. Più o meno nello stesso periodo, un gruppo di giornalisti norvegesi comincia a investigare sull’insolito traffico di barche da pesca nel Mare del nord. E scoprono che qualche mese prima due cavi di rete che passano sul fondale, uno dei quali era usato per trasmettere informazioni segrete tra i paesi del nord, erano stati tagliati. È passato più di un anno dall’invasione Russa dell’Ucraina e inchieste giornalistiche come queste sono diventate molto frequenti nei paesi vicini all’area di influenza dell’ex Unione Sovietica. Alle squadre di reporter svedese e norvegese si sono aggiunte presto anche quella finlandese e quella danese, in una serie di eventi che ha portato alcuni di loro a inseguire in mare aperto un motoscafo guidato da spie russe, mentre alcuni cecchini provavano a colpirli con un fucile. Questo lavoro d’inchiesta sullo spionaggio e la disinformazione russa, coordinato dalla radio pubblica danese e splendidamente narrato dalla voce di Tim Hinman, si allontana dalle velleità del mondo dei podcast per ridare il giusto valore al servizio pubblico. Vincitore, tra gli altri, del miglior podcast d’inchiesta ai DIG award di Modena.
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Questo articolo è uscito sul numero 1531 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati