Quando era piccola, Rosana esplorava la sua casa come un intricato labirinto di segreti. C’era un armadio bianco pieno di oggetti strani che in casa non si usavano mai. E in fondo c’erano scatole con delle foto che ritraevano sua madre Manuela, giovane, bellissima, insieme a persone sconosciute. Erano foto di feste sfarzose e viaggi esotici, incompatibili con la condizione umile della sua famiglia. Altri scatti misteriosi erano nascosti in uno scrittoio, nelle cassettiere, tra le pieghe di lenzuola e asciugamani. Erano tutti tasselli di un puzzle che Rosana cercava di mettere insieme soprattutto durante i periodi in cui sua madre non tornava a casa per giorni, settimane, a volte mesi. Un giorno, nel 1984, quando Rosana aveva 19 anni, sentì il telefono di casa squillare. Rispose il padre, che diede la cornetta alla madre, che rimase al telefono per qualche minuto, in silenzio. Dopo aver riagganciato, la donna chiese alla figlia di andare in camera. Si sedette su una poltrona e, finalmente, le raccontò di una vita segreta di cui, fino a qualche anno prima, era impossibile parlare. De eso no se habla è un podcast spagnolo di storie che nascono da segreti familiari, da eventi sommersi che il tempo fa riaffiorare. Isabel Cadenas Cañón intreccia le interviste con una narrazione elegante, riservata, al limite del sospiro, che restituisce alla perfezione l’atmosfera del segreto.
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Questo articolo è uscito sul numero 1412 di Internazionale, a pagina 100. Compra questo numero | Abbonati