David Ben Shabat nasce nel 1963 a Ramat HaSharon, vicino a Tel Aviv, da una famiglia di mizrahì, ebrei arabi emigrati in Israele dopo la fondazione dello stato. Durante il servizio militare a Ramallah entra per la prima volta in contatto con la cultura araba palestinese, e scopre molti punti in comune con la storia della sua famiglia, con l’eredità della madre ebrea irachena e il padre ebreo marocchino. Spinto dall’idea delle comuni radici semitiche tra i due popoli, David, diventato nel frattempo imprenditore, decide di aprire Shem Fund, il primo fondo per l’impresa e il commercio congiunto tra ebrei e arabi nei territori d’Israele e Palestina. Un progetto rivoluzionario, che raccoglie prima l’appoggio del presidente francese François Mitterrand e del segretario di stato statunitense Henry Kissinger, poi del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin. È il primo progetto che mette insieme ebrei e arabi, israeliani e palestinesi, mettendo da parte le differenze e scoprendo attraverso gli affari le radici condivise. Sembra l’inizio di una nuova era, fino a quando un giorno il braccio destro del presidente israeliano Shimon Peres lo convoca e gli dice “ferma tutto”. Israel story è un podcast in inglese condotto da Mishy Harman, che ha l’obiettivo di raccontare storie della “vera Israele”, dei suoi abitanti, dei suoi aspetti affascinanti e delle sue contraddizioni.

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Questo articolo è uscito sul numero 1411 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati